Con la Legge Salvabebé introdotta nel luglio 2019, ogni auto in cui viene trasportato un bambino dai 4 anni in giù necessita dei dispositivi di sicurezza anti abbandono, per garantire l’incolumità dei più piccoli.
In Italia sono stati 9 i neonati morti negli ultimi 10 anni a causa della cosiddetta amnesia dissociativa, un disturbo creato dall’ansia e dallo stress che fa dimenticare ai genitori o ad altri familiari la loro presenza in auto. I dispositivi anti abbandono hanno lo scopo di segnalare la presenza dei bambini in macchina, salvando così la vita dei più piccoli.
L’Italia è il primo Paese nel mondo a dotarsi di una legge che tuteli i bambini in auto e ne assicuri l’incolumità, contrastando così il disturbo dell’amnesia dissociativa.
In base alla normativa, sono diverse le possibilità di installazione e i modelli sul mercato, ma per essere valido un dispositivo di questo tipo deve avere alcune caratteristiche fondamentali.
Dispositivi anti abbandono: tipologie di sensori e requisiti
I dispositivi anti abbandono possono essere parte del veicolo (anche se al momento nessuna automobile presenta questo optional), parte del seggiolino (si parla in questo caso di seggiolini anti abbandono) o ancora indipendenti (da installare sotto il seggiolino), la forma più comune. Per essere a norma devono:
- essere in grado di segnalare l’abbandono del minore in auto attivandosi in automatico
- una volta attivato, dare un segnale di avvenuta accensione
- segnalare con strumenti acustici e visivi l’abbandono del minore, udibili e visibili all’interno e all’esterno dell’automobile
- attivare il sistema di comunicazione interna per l’invio di messaggi e chiamate
- segnalare un basso livello di batteria.
La mancata installazione del dispositivo porta a sanzioni che vanno dagli 81 ai 326 €, con la perdita di 5 punti dalla patente e la possibilità del ritiro di quest’ultima per un periodo che va da 15 giorni a 2 mesi. Le multe entreranno in vigore a partire da marzo 2020: in questi mesi infatti non tutti i dispositivi rispettavano le stesse caratteristiche e si è voluto dare alle case produttrici il tempo di omologarsi ai requisiti stabiliti.
L’obbligo del dispositivo a bordo, che oltre ai genitori interessa anche familiari, baby sitter e chiunque entri in contatto col bambino e lo accompagni in auto, è comunque in vigore a partire dal 7 novembre 2019.
Dispositivi anti abbandono: bonus e rimborso
Il governo ha predisposto un bonus pari a 30 € per l’acquisto del dispositivo anti abbandono, che può essere richiesto al sito predisposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, www.bonuseggiolino.it. Per chi ha già acquistato il dispositivo, è possibile allo stesso portale effettuare una richiesta di rimborso.
Per registrarsi è necessario essere in possesso del codice Spid e il buono elettronico dovrà essere speso entro un mese, associato al codice fiscale di un minore. In caso di rimborso le tempistiche sono pari a circa 15 giorni.
Remmy, il sensore salva bimbi
Automarket, oltre ai numerosi ricambi auto, propone un dispositivo anti abbandono che rispecchia i requisiti di legge e tutela il bambino in auto, difendendolo da ogni pericolo e lanciando un segnale ogniqualvolta ne sia minacciata l’incolumità: Remmy.
Questo dispositivo segnala gli spostamenti del bambino ed è dotato di una funzione reminder, che allerta il guidatore in caso il piccolo restasse in auto. Si compone di due led, blu e verde, che fanno una luce diversa per segnalare l’attivazione del dispositivo o una situazione di rischio per il bambino, attivandosi immediatamente ogni qualvolta si spegne l’auto.
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